Alla fine di settembre, l’Agenzia Nazionale per la Regolamentazione delle Attività Correlate alla Cannabis (ANRAC) ha firmato accordi con cinque associazioni scientifiche nazionali, ponendo le basi per la prescrizione e la distribuzione di trattamenti derivati dalla cannabis sotto stretto controllo medico.
Un quadro medico strutturato
Gli accordi riguardano cinque importanti specialità mediche – neurologia, gastroenterologia, dermatologia, medicina interna e geriatria – in cui la ricerca scientifica ha evidenziato i potenziali benefici terapeutici della cannabis.
Questo sviluppo fa seguito a uno studio approfondito condotto dall’ANRAC in collaborazione con l’Autorità Sanitaria Nazionale. Lo studio ha portato allo sviluppo di protocolli terapeutici dettagliati, adattati alle esigenze di ciascuna specialità, garantendo un uso sicuro ed efficace dei medicinali a base di cannabis.
La prescrizione non sarà generalizzata. I trattamenti saranno invece limitati a condizioni specifiche definite dai protocolli, con dosaggi e quantità adattati in base all’età, allo stato di salute e ad altri criteri clinici.
Prima di arrivare a questo punto, i protocolli proposti sono stati presentati a dieci associazioni mediche specializzate per essere valutati e commentati. Secondo fonti locali, questo processo consultivo è stato fondamentale per garantire il pieno coinvolgimento della comunità medica e rafforzare la credibilità scientifica del quadro.
Un funzionario vicino alla questione ha descritto l’iniziativa come un “salto di qualità” che permette al Marocco di passare dalla teoria alla pratica nella regolamentazione della cannabis medica. La fonte ha aggiunto: “Questo processo permetterà agli operatori approvati di produrre e commercializzare ufficialmente e legalmente i loro prodotti, creando una significativa dinamica economica a livello nazionale.”
Questi accordi sono l’applicazione pratica della legge n. 13.21, approvata nel 2021, che autorizza l’uso terapeutico della cannabis in Marocco.
Per i pazienti, questa misura promette l’accesso a medicinali derivati dalla cannabis sotto controllo medico. Per gli operatori, apre una via legale per partecipare a un settore in rapida crescita che dovrebbe stimolare innovazione, investimenti e occupazione.
