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La Nigeria discute la legalizzazione della cannabis per scopi medici ed economici

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L’ex senatore e leader del Partito Laburista Nigeriano, Athan Nneji Achonu, ha rivelato che l’Assemblea Nazionale del Paese sta lavorando a un disegno di legge per regolamentare la coltivazione e la lavorazione della cannabis.

Parlando ad Abuja, Achonu ha spiegato che tale quadro creerebbe opportunità nei settori della sanità, dell’industria e dell’agricoltura, affrontando al contempo i timori di abuso attraverso una regolamentazione rigorosa. Ha anche chiarito che l’iniziativa non mira a promuovere l’uso ricreativo, ma a sfruttare quello che ha definito “oro verde” per lo sviluppo nazionale.

Il disegno di legge mira a creare un sistema che sostenga la ricerca medica e sviluppi trattamenti per malattie come l’epilessia, il dolore cronico e il cancro, generando al contempo entrate attraverso la tassazione e le esportazioni.

Un’opportunità non sfruttata che vale un trilione di naira

Achonu ha criticato la Nigeria per quello che ha descritto come “dormire su un’opportunità da mille miliardi di naira” (mille miliardi = 500 milioni di euro), indicando Stati Uniti, Canada, Germania, Israele, Lesotho e Zimbabwe come esempi di Paesi che già beneficiano di mercati regolamentati della cannabis.

“Si prevede che il mercato globale della cannabis legale supererà i 100 miliardi di dollari entro la fine di questo decennio”, ha detto, avvertendo che la Nigeria rischia di rimanere indietro nonostante abbia il clima, il terreno fertile e la forza lavoro per competere su scala globale.

Abbracciando la coltivazione della cannabis all’interno di un chiaro quadro legale, Achonu ha sostenuto che la Nigeria potrebbe promuovere la diversificazione economica, creare posti di lavoro, attrarre investimenti stranieri e rafforzare la sua posizione nel commercio internazionale.

L’ex senatore ha affermato che gli agricoltori e gli imprenditori nigeriani sono pronti a entrare nel settore non appena il quadro giuridico lo consentirà. Ciò che manca, ha detto, è “lo slancio politico per creare il quadro giuridico appropriato”.

Oltre ai guadagni economici, Achonu ha sottolineato il potenziale di un’industria della cannabis regolamentata per sostenere la ricerca locale, sviluppare nuovi farmaci e ridurre la dipendenza dalle costose importazioni.

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