Una nuova analisi chimica a lungo termine di campioni di resina di cannabis fa luce su come THC, CBD e CBN si evolvono nel corso di anni di conservazione.
I ricercatori, che hanno lavorato su 150 campioni di resina sequestrati dalla Gendarmeria Reale del Marocco e conservati per periodi fino a otto anni, hanno misurato le concentrazioni di cannabinoidi usando la gascromatografia accoppiata al rilevamento a ionizzazione di fiamma (GC/FID).
Il loro obiettivo: mappare i cambiamenti nei profili dei cannabinoidi in funzione della conservazione e testare modelli predittivi che collegano la durata di conservazione alla composizione chimica.
Da hashish fresco a hashish invecchiato
Al tempo zero, i campioni di resina fresca avevano un’alta rendimento di estrazione (circa 37,9 ± 1,45%) e una concentrazione dominante di Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) (35,16 ± 3,87%), con concentrazioni molto più basse di cannabidiolo (CBD) (3,92 ± 0,40%) e cannabinolo (CBN) (0,87 ± 0,35%).
Con l’aumentare del tempo di conservazione, sono emerse tre tendenze principali:
- Le rese di estrazione sono diminuite drasticamente. Dopo otto anni, le rese sono scese a circa il 5,10 ± 0,84%
- Il THC diminuisce drasticamente. Da circa il 35%, il THC è sceso a circa lo 0,44% nel gruppo di 8 anni
- Il CBD e CBN inizialmente aumentano, poi diminuiscono. Il CBD raggiunge un picco di quasi 6,71% dopo due anni, poi diminuisce; il CBN raggiunge un picco di quasi 6,94% dopo due anni prima di diminuire gradualmente.
I test statistici confermano che il tempo di conservazione (ma non il tempo di estrazione) influenza significativamente la resa e i livelli di cannabinoidi.
Questo schema conferma e perfeziona le osservazioni precedenti: il THC si degrada nel tempo, trasformandosi in CBN attraverso l’ossidazione, mentre il CBD segue una traiettoria più complessa. Studi precedenti avevano già osservato una perdita di THC e un accumulo di CBN, ma pochi di essi riguardavano durate così lunghe o campioni così grandi.
Una parte della perdita di massa chimica rimane inspiegabile: il THC non si converte interamente in CBN, quindi altri sottoprodotti o incognite devono spiegare le frazioni mancanti.
I risultati confermano infine che la potenza diminuisce dalla resina di cannabis nel tempo, in condizioni di conservazione a temperatura ambiente. I produttori di concentrati di cannabis, oli o estratti derivati dalla resina devono considerare la perdita di THC e i potenziali cambiamenti nel rapporto terapeutico tra THC, CBD e CBN. Anche una resina originariamente a prevalenza di THC può, nel corso degli anni, arricchirsi relativamente in CBD/CBN.
In un contesto legale o penale, come nel caso del presente studio, è utile poter stimare l’età di conservazione di un campione di resina. Un elevato rapporto CBN/THC è stato a lungo utilizzato come proxy dell’età; questo studio formalizza un modello multivariato più accurato. Tuttavia, gli autori mettono in guardia dal generalizzare a condizioni estremamente diverse senza un’ulteriore validazione.
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