Tilray è autorizzata a distribuire fiori di cannabis terapeutica in Italia

L’azienda produttrice di cannabis medica Tilray ha ottenuto per la prima volta in Italia l’autorizzazione governativa a distribuire fiori di cannabis medicanelle farmacie del Paese.

Una prima volta nel panorama della cannabis medica in Italia

L’Italia ha legalizzato la cannabis medica nel 2013, affidandosi inizialmente alle importazioni per soddisfare il fabbisogno dei pazienti. Nel tentativo di sviluppare l’offerta nazionale, il governo italiano ha incaricato lo stabilimento farmaceutico militare di Firenze di coltivare la cannabis. I risultati sono stati regolarmente criticati da pazienti e sostenitori, che hanno lamentato la scarsa qualità e la disponibilità irregolare dei fiori prodotti.

In questo contesto, l’autorizzazione concessa a Tilray di distribuire prodotti a base di cannabis di grado farmaceutico rappresenta un cambiamento significativo. Per la prima volta, i pazienti italiani avranno accesso a fiori di cannabis certificati EU-GMP da un produttore privato internazionale.

“Questo importante passo sottolinea il ruolo essenziale della cannabis medica come farmaco terapeutico per i pazienti che ne hanno bisogno, promuovendo la loro salute e il loro benessere”, ha dichiarato Denise Faltischek, direttore strategico e responsabile internazionale di Tilray Brands, in un comunicato stampa.

Tre prodotti pronti per la distribuzione a livello nazionale

A partire dal giugno 2025, tre prodotti Tilray Medical saranno distribuiti nelle farmacie italiane:

• Tilray THC 25%
• Tilray THC 18%
• Tilray THC 9% / CBD 9%

L’arrivo di queste varietà darà ai pazienti italiani l’accesso a una gamma più ampia di trattamenti a base di cannabinoidi, offrendo formulazioni con un contenuto di THC più elevato e opzioni bilanciate THC/CBD.

Secondo Tilray, la decisione del Ministero della Salute italiano riflette il crescente riconoscimento istituzionale del fiore di cannabis come opzione terapeutica legittima ed efficace. Sottolinea inoltre la fiducia riposta in Tilray per la sua capacità di fornire prodotti standardizzati e conformi in ambienti strettamente regolamentati.

“Esprimiamo la nostra gratitudine al Ministero della Salute per la fiducia riposta in Tilray Medical e per aver predisposto il quadro normativo necessario a garantire l’accesso a trattamenti sicuri, coerenti e affidabili a base di cannabinoidi”, ha dichiarato Faltischek.

Tilray espande la sua presenza in Europa

L’approvazione in Italia si aggiunge al portafoglio europeo in espansione di Tilray. L’azienda è già presente in Germania, in Portogallo, in Polonia e nel Regno Unito, paesi in cui la cannabis medica è ampiamente disponibile o sta per diventare più ampiamente accettata.

Ottenendo questa autorizzazione, Tilray non solo entra in un nuovo mercato, ma rafforza anche la sua strategia di diventare un fornitore leader di soluzioni sanitarie basate sulla cannabis in Europa. L’azienda vede questo sviluppo come un passo fondamentale per prepararsi a possibili riforme future, tra cui la legalizzazione della cannabis ricreativa in alcune giurisdizioni.

“Questo risultato sottolinea l’impegno di Tilray nel promuovere soluzioni sanitarie attraverso la cannabis medica regolamentata e nel fornire opzioni standardizzate di grado farmaceutico per soddisfare le diverse esigenze dei pazienti”, ha dichiarato una fonte.

Il mercato italiano: sfide e opportunità

Il percorso dell’Italia verso un quadro normativo funzionale per la cannabis medica è stato frammentato. Nonostante la legalizzazione nel 2013, l’accesso rimane disomogeneo, con significative disparità regionali e frequenti carenze di prodotto segnalate sia dai pazienti che dai farmacisti.

Le critiche si sono spesso concentrate sulla cultura gestita dai militari, che non è riuscita a soddisfare la domanda, sia in termini di volume che di qualità. In questo contesto, l’arrivo di un’azienda come Tilray, che porta fiori certificati a livello internazionale e canali di distribuzione ben consolidati, potrebbe alleviare le strozzature di lunga data.

Tuttavia, le sfide rimangono. Il sistema di prescrizione della cannabis in Italia è in gran parte guidato dai medici, e molti medici di base non hanno ancora una formazione adeguata o non si sentono abbastanza sicuri da prescrivere trattamenti a base di cannabinoidi. Anche le politiche di rimborso variano da regione a regione, limitando l’accesso dei pazienti in alcune aree.