Connect with us

La cannabis può influenzare le possibilità di rimanere incinta? Una nuova ricerca fornisce risposte

Published

on

Donne, cannabis e fertilità
Seguici su Facebook
PUBBLICITÀ

Un recente studio pubblicato su Nature Communications da Cyntia Duval e colleghi dell’Università di Toronto suggerisce che il THC potrebbe interferire con la fertilità nelle donne

Un precedente lavoro del team di Duval aveva già dimostrato che il THC e i suoi metaboliti possono attraversare il follicolo ovarico, il microambiente che circonda l’ovulo. Questo nuovo studio conferma le conseguenze di questa esposizione.

Dei 1.059 campioni di liquido ovarico analizzati da pazienti sottoposte a FIV, il 6% è risultato positivoai metaboliti del THC. Si noti che il 73% di queste pazienti non aveva dichiarato di fare uso di cannabis, il che suggerisce che molte donne sottovalutano o non dichiarano il loro uso quando si sottopongono a un trattamento di fertilità.

Maturazione più rapida degli ovuli, ma a un prezzo

I ricercatori hanno scoperto che i livelli più alti di THC sono correlati a un aumento della maturazione degli ovuli. A prima vista, ciò potrebbe sembrare vantaggioso, poiché gli ovuli maturi sono necessari per la fecondazione. Ma la velocità di maturazione sembrava avere un rovescio della medaglia: gli ovuli delle pazienti THC-positive avevano tassi di euploidia embrionale significativamente più bassi, cioè meno embrioni con il numero corretto di cromosomi.

PUBBLICITÀ

In cifre: il tasso di euploidia era 67% nel gruppo di controllo rispetto al 60% nel gruppo positivo al THC. La regressione logistica ha confermato che l’esposizione al THC era collegata in modo indipendente a questa diminuzione. Dato che gli embrioni cromosomicamente normali sono essenziali per l’impianto e per una gravidanza sana, questa riduzione potrebbe tradursi in un maggiore rischio di fallimento della FIV o di aborto spontaneo.

In laboratorio: il THC altera i cromosomi e i fusi

Per comprendere meglio il meccanismo, il team ha esposto in vitro ovuli immaturi a concentrazioni fisiologicamente rilevanti di THC. I risultati hanno rivelato che:

  • Modifiche trascrittomiche: 316 geni sono stati deregolati a livelli realistici di THC e più di 460 a dosi più elevate. Molti erano legati all’infiammazione, al rimodellamento della matrice extracellulare e alla segregazione cromosomica
  • Errori di segregazione cromosomica: gli ovuli esposti al THC hanno mostrato un aumento del 9% di aneuploidie, cioè un numero anormale di cromosomi. Aneuploidie complesse (perdita o aumento di tre o più cromosomi) sono state osservate nel 42% degli ovuli esposti al THC, rispetto a nessuno dei controlli
  • Morfologia anomala del fuso: le strutture che allineano i cromosomi per la divisione sono state alterate nelle uova trattate con THC. A dosi più elevate, il 92% presentava fusi anormali, rispetto al 42% dei controlli

Queste anomalie sono cruciali, poiché gli errori in questa fase possono impedire lo sviluppo degli embrioni o portare a complicazioni durante la gravidanza.

Gli autori concludono che l’esposizione al THC può accelerare prematuramente la maturazione degli ovuli, interrompendo il delicato processo di allineamento dei cromosomi. Questo può ridurre le possibilità di produrre embrioni cromosomicamente normali, il che può portare a tempi di concepimento più lunghi, cicli di FIVET falliti o aborti spontanei.

PUBBLICITÀ

Sebbene lo studio sia stato limitato dal numero relativamente piccolo di pazienti positivi al THC e dal fatto che i test in vitro hanno utilizzato ovuli immaturi non destinati all’uso clinico, i risultati presentano prove biologiche convincenti.

Potenza nascosta e rischi di esposizione

Lo studio evidenzia anche una preoccupazione più ampia: i moderni prodotti a base di cannabis contengono livelli di THC molto più alti rispetto al passato. Negli anni ’80, la cannabis conteneva in media circa il 3% di THC. Oggi, molti ceppi superano il 15% e i concentrati possono raggiungere il 30% o più. Ciò significa che le donne possono esporre i loro ovuli a livelli di THC più elevati che mai, anche se ne fanno un uso occasionale.

Poiché l’etichettatura non è sempre affidabile, in particolare sui mercati non regolamentati, le pazienti possono inconsapevolmente sottostimare il loro consumo.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati su popolazioni più ampie e nel contesto del concepimento naturale, il messaggio di questo studio è chiaro: il THC può raggiungere gli ovuli umani e alterarne lo sviluppo a livello cromosomico.

“I nostri risultati rivelano effetti significativi sulla maturazione degli ovociti, sui profili trascrittomici, sull’organizzazione del fuso meiotico e sulla ploidia degli ovociti”, scrivono Duval e colleghi. “Nel complesso, questi dati presentano prove convincenti che il consumo di cannabis può avere un impatto negativo sulla fertilità femminile”

Per ora, gli esperti suggeriscono che le donne che si sottopongono a trattamenti per la fertilità o che stanno considerando una gravidanza dovrebbero considerare di ridurre o interrompere l’uso di cannabis per minimizzare i rischi riproduttivi.

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

Sweet Seeds

Siti partner

Acquista i migliori semi di cannabis femminizzati da Original Sensible Seeds, inclusa la loro varietà di punta Bruce Banner #3.

Trending

Trovaci su logo Google NewsNewsE in altre lingue:Newsweed FranceNewsweed EspañaNewsweed NederlandNewsweed PortugalNewsweed Deutschland

Newsweed è la principale fonte di informazioni sulla cannabis legale in Europa - © Newsweed