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Il referendum italiano sulla depenalizzazione raggiunge 500.000 firme in una settimana

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Il referendum italiano sulla depenalizzazione raggiunge 500.000 firme in una settimana
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L’associazione italiana Referendum Cannabis ha annunciato di aver raccolto 500.000 firme in una settimana per la sua proposta di referendum per depenalizzare la coltivazione e il consumo di cannabis.

Il gruppo continuerà a raccogliere altre firme per assicurarsi che si qualifichi per un referendum nazionale.

“In meno di una settimana abbiamo raccolto oltre mezzo milione di firme per il #CannabisReferendum, un risultato sbalorditivo che è stato reso possibile grazie agli sforzi di migliaia di attivisti. Ma per mandare un messaggio chiaro ai politici che stanno già minando l’importanza di questo risultato, vogliamo minare il parlamento con una marea verde! Quindi, per essere sicuri di raggiungere l’obiettivo e votare la prossima primavera, è essenziale raggiungere 600.000 firme”

Questo successo è stato in parte reso possibile da una nuova legge approvata a luglio, che ha legittimato l’uso della raccolta di firme digitali. Prima, le firme dovevano essere raccolte di persona.

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“Un risultato straordinario ma non sorprendente: un intervento sul tema della cannabis era necessario da tempo e con la firma digitale, in pochi giorni, la questione è esplosa”, hanno detto gli avvocati all’Agenzia Giornialistica Italia.

“Questo referendum è la prima raccolta firme italiana organizzata interamente online sul sito referendumcannabis.it. La velocità di mobilitazione conferma il desiderio di cambiamento sulla cannabis ma anche di partecipazione alle decisioni su questioni che riguardano personalmente le persone. Ora però dobbiamo raccogliere un altro 15% di firme per essere sicuri di poter consegnare il referendum alla Corte Suprema il 30 settembre”

Se il referendum diventasse legge, decriminalizzerebbe la coltivazione della cannabis e “eliminerebbe la pena detentiva per qualsiasi comportamento illegale legato alla cannabis, ad eccezione dell’associazione a scopo di traffico illecito secondo l’arte”, afferma il sito web del Cannabis Referendum.

Eliminerebbe il divieto di tre anni di guidare un ciclomotore se un individuo è stato trovato in possesso o fa uso di droghe, in quanto “eliminerebbe la pena della sospensione della patente di guida e del certificato di guida del ciclomotore attualmente prevista per tutti i comportamenti finalizzati all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa…”

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Il referendum dovrà ancora essere approvato dalla Corte Suprema d’Italia e dalla Corte Costituzionale prima che possa essere messo ai voti l’anno prossimo.

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

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