Gli scienziati dell’Università di Adelaide (Australia), in collaborazione con la società tecnologica tedesca Compolytics, hanno sviluppato una tecnica di scansione non distruttiva in grado di prevedere il profilo cannabinoide di una pianta diverse settimane prima del raccolto.
Uno strumento predittivo per i profili dei cannabinoidi
Il metodo, noto come Fan Leaf Hyperspectral Reflectance (FLHR), prevede la scansione di foglie intatte per catturare i modelli di riflessione della luce su centinaia di bande di lunghezza d’onda. Queste “firme spettrali” vengono poi interpretate utilizzando modelli di apprendimento automatico per stimare le concentrazioni finali di cannabinoidi nei fiori maturi.

Questo diagramma mostra come il metodo FLHR sviluppato dai ricercatori può facilitare i processi di coltivazione della cannabis.
I metodi tradizionali di analisi dei cannabinoidi, come la cromatografia liquida o gassosa, richiedono la distruzione di campioni, reagenti chimici, attrezzature costose e laboratori specializzati. L’FLHR, invece, fornisce letture istantanee direttamente nella stanza di coltura o sul campo.
“Questa tecnica di misurazione è stata sovrapposta a modelli di apprendimento automatico addestrati sugli spettri FLHR e ha raggiunto un’elevata accuratezza predittiva che ha superato gli approcci precedenti”, spiega il dottor Aaron Phillips dell’Università di Adelaide, che ha guidato lo studio pubblicato su Industrial Crops & Products. La tecnica si basa su un dispositivo iperspettrale portatile, che consente di effettuare valutazioni rapide e in situ senza tagliare le piante o inviare campioni in laboratorio.
“La capacità di prevedere i profili dei cannabinoidi settimane prima del raccolto ha implicazioni significative per la produzione di cannabis, consentendo ai coltivatori e agli allevatori di migliorare la qualità del prodotto, ridurre i costi e garantire la conformità alle normative”, spiega il dottor Phillips.
I coltivatori possono identificare le piante che potrebbero superare i limiti legali di THC, evitando la costosa distruzione del raccolto, e dare priorità alle piante ad alto potenziale. Lo strumento accelera anche i cicli di selezione e consente ai coltivatori di ottimizzare i tempi di raccolta in base alla potenza prevista, anziché affidarsi a congetture o a ripetute analisi di laboratorio.
I vantaggi vanno oltre la conformità. Come spiegano rapporti indipendenti citati dallo studio, questa tecnologia aiuta i coltivatori a non destinare risorse a piante con un basso potenziale di cannabinoidi. Inoltre, offre ai ricercatori un potente mezzo per classificare le cultivar e selezionare le piante da riproduzione ottimali nelle prime fasi del ciclo di crescita, riducendo la necessità di una fenotipizzazione che richiede molto tempo.
Sebbene le attuali apparecchiature di scansione siano ingombranti, Compolytics sta lavorando a una versione compatta, simile a uno scanner di codici a barre da supermercato, progettata per l’uso quotidiano da parte dei coltivatori.

Il futuro scanner immaginato da Compolytics
Il team di ricerca mira anche a superare i limiti dell’accuratezza con cui FLHR può prevedere i livelli di cannabinoidi all’inizio del ciclo di crescita. Sorprendentemente, i primi risultati suggeriscono che le scansioni effettuate all’inizio della fioritura possono talvolta essere più accurate delle misurazioni effettuate successivamente.
Per il futuro, il dottor Phillips prevede applicazioni su scala più ampia: “Vorremmo anche testare il nostro approccio con droni in grado di scansionare i campi di canapa per identificare le piante che superano le soglie legali di THC”
Un sistema del genere potrebbe automatizzare il monitoraggio della conformità per le grandi aziende agricole all’aperto, rappresentando un livello di precisione agricola senza precedenti nell’industria della cannabis.
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