Le dogane francesi e gli organismi sanitari nazionali stanno lanciando l’allarme sull’aumento dei cannabinoidi sintetici. Le autorità sostengono che alcuni prodotti presenti sul mercato contengono sostanze pericolose, come dimostrano le centinaia di casi di intossicazione segnalati dal 2024.
Da dove viene il pericolo?
Secondo le analisi di laboratorio, alcuni prodotti contengono composti come l’EDMB-4in-PINACA, un composto sintetico con effetti psicoattivi molto potenti.
Le autorità doganali hanno lanciato un avvertimento: “Questa molecola, se spruzzata sui fiori di CBD, diventa estremamente dannosa e una singola inalazione può causare effetti gravi come allucinazioni, agitazione, attacchi di panico e persino disturbi del ritmo cardiaco che possono portare a un ricovero d’urgenza”.
Queste sostanze sintetiche possono essere centinaia di volte più potenti del cannabidiolo e molto più imprevedibili dei cannabinoidi naturali.
Le dogane e il laboratorio DGCCRF di Parigi riferiscono che una serie di nuove sostanze, marginali nel 2024, rappresentavano già circa il 30% dei cannabinoidi sintetici analizzati nel 2025. Dalla fine di maggio, le autorità hanno sequestrato circa 274 kg di questi adulteranti in diverse località del Paese. La maggior parte delle intercettazioni – circa l’87% – è avvenuta tramite trasporto espresso e postale.
Chi produce e distribuisce questi prodotti?
Le indagini doganali rivelano che questi prodotti sono fabbricati fuori dalla Francia, utilizzando precursori chimici importati dall’Asia. A causa della mancanza di armonizzazione europea e dell’assenza di un quadro normativo chiaro in Francia, la composizione effettiva di questi prodotti non è sempre indicata con precisione sulla confezione. Inoltre, i rivenditori possono rifornirsi di prodotti da giurisdizioni con regole molto più flessibili, rendendo ancora più difficile il controllo della qualità.
“Molti professionisti sono un po’ confusi e non sanno bene cosa sia legale o illegale”, ha dichiarato a 20minutes.ch Paul MacLean, presidente dell’Unione dei Professionisti del CBD (UPCBD). Ha aggiunto di essere disposto a collaborare con le autorità, sostenendo che una riforma normativa più ampia, o addirittura la legalizzazione del THC, eliminerebbe l’incentivo a tali adulterazioni: “Se domani legalizzassimo il THC, tutte queste molecole sintetiche scomparirebbero”
Il quadro clinico e la risposta della sanità pubblica
Le agenzie sanitarie, tra cui l’ANSM e l’ANSES, si sono unite all’allarme dopo che centinaia di casi di intossicazione sono stati segnalati dall’inizio del 2024. I sintomi descritti dai medici vanno da nausea, vertigini e tachicardia a eventi psichiatrici acuti come panico, allucinazioni, perdita di coscienza e idee suicide.
I tossicologi riferiscono che molte delle vittime sono giovani adulti che hanno acquistato fiori di CBD per rilassarsi e che non erano consumatori abituali di cannabis. Gli specialisti sottolineano che non è il CBD in sé a causare questi episodi, ma la presenza non dichiarata di analoghi sintetici (derivati dell’HHC, varianti dell’EDMB…).
Le autorità invitano i consumatori, gli operatori sanitari e i rivenditori a rimanere vigili: i risultati dei test e le segnalazioni di casi mostrano che alcuni prodotti venduti come contenenti esclusivamente CBD possono essere ingannevolmente potenti. Il laboratorio doganale e i centri di farmacovigilanza continuano la loro sorveglianza coordinata; i consumatori sono invitati a segnalare le reazioni avverse.