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Il governo britannico è stato sollecitato a chiarire i propri regolamenti dall’industria del CBD

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CBD nel Regno Unito
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I rappresentanti dell’industria britannica del CBD sollecitano il Ministero degli Interni a proteggere il settore e a rassicurare milioni di consumatori attraverso una maggiore chiarezza e una regolamentazione più severa.
Una nuova campagna, guidata dall’Associazione per l’Industria dei Cannabinoidi (ACI), chiede al Ministero dell’Interno di istituire un quadro giuridico che copra la vendita di prodotti a base di CBD, cosa che si è impegnato a fare entro gennaio 2021.

Nel Regno Unito, i prodotti a base di CBD sono venduti online e nei supermercati da oltre un decennio, nonostante la mancanza di una regolamentazione ufficiale. Negli ultimi anni sono diventati popolari grazie ai loro potenziali benefici per la salute e il benessere, con circa 18 milioni di adulti che li consumano regolarmente.

Nel febbraio 2020, la Food Standards Agency (FSA) ha svelato piani dettagliati per regolamentare il CBD come prodotto alimentare. Di conseguenza, l’industria ha investito milioni di sterline nella ricerca per conformarsi alle normative.

Nel gennaio 2021, il Ministero degli Interni ha chiesto il parere dell’Advisory Committee on the Misuse of Drugs (ACMD) del governo per apportare le modifiche necessarie al Misuse of Drugs Act in relazione alla vendita di prodotti a base di CBD.

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A seguito di una consultazione pubblica durata un anno e di un invito a presentare prove, l’ACMD ha presentato un rapporto completo al Ministero dell’Interno nel dicembre 2021, esponendo le sue raccomandazioni su ciò che costituirebbe un quadro giuridico appropriato per consentire la vendita di CBD. Nonostante ciò, il Ministero dell’Interno non ha ancora intrapreso alcuna azione.

Un’industria britannica a rischio?

L’Autorità per la sicurezza alimentare regolamenta attualmente i prodotti CBD da banco in Inghilterra e Galles, con oltre 12.000 prodotti autorizzati alla vendita dalla FSA. La mancanza di chiarezza giuridica impedirebbe alla FSA di concedere autorizzazioni per alcuni prodotti considerati nuovi alimenti, bloccando le attività delle aziende e ostacolando l’innovazione nel settore.

Si stima che l’industria britannica dei CBD abbia un valore di circa 690 milioni di sterline, ma secondo l’ICA l’attuale incertezza sta mettendo a rischio il futuro di oltre 400 aziende.

A luglio, la Jersey Hemp, azienda produttrice di CBD con sede a Jersey, è stata costretta a chiudere i battenti quando il Ministero dell’Interno ha limitato l’esportazione dei suoi prodotti nel Regno Unito dopo aver riscontrato la presenza di tracce di THC.

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I leader del settore affermano che queste azioni evidenziano la “vulnerabilità” di tutte le aziende che operano nel settore.

La campagna SaveOurCBD, lanciata lunedì 28 agosto, chiede al Ministero dell’Interno di affrontare con urgenza la questione: “Chiediamo al Ministero dell’Interno di fare urgentemente chiarezza sulla definizione di un quadro giuridico all’interno del quale le imprese possano operare in modo sicuro e responsabile”

Steve Moore, rappresentante della campagna #SaveOurCBD e consulente senior dell’Associazione per l’Industria dei Cannabinoidi, ha commentato: “Comprendiamo le complessità che il Ministero dell’Interno deve affrontare, ma le aziende hanno sempre agito in modo responsabile in questo periodo. Non c’è alcuna buona ragione per cui il Ministero dell’Interno non debba essere in grado di fornire la chiarezza giuridica tanto attesa dall’industria”.

Il Ministero dell’Interno fornirà “maggiore chiarezza” sui limiti dei cannabinoidi controllati

Secondo quanto riferito, il governo sta ancora valutando le raccomandazioni del rapporto ACMD.

In una dichiarazione a Cannabis Health, il Ministero dell’Interno ha insistito di voler fornire “maggiore chiarezza” all’industria riguardo ai limiti consentiti per le sostanze controllate, come il THC, nei prodotti a base di CBD. Si consiglia inoltre alle aziende di richiedere una consulenza legale sulle attività che intendono intraprendere.

Un portavoce del Ministero dell’Interno ha dichiarato: “Si tratta di un’area politica complessa e stiamo valutando attentamente le raccomandazioni del rapporto del Consiglio consultivo sull’abuso di droghe, che ha richiesto una consulenza sulla questione”

“Vogliamo fornire maggiore chiarezza ai fornitori responsabili introducendo dei limiti consentiti definiti per il contenuto di cannabinoidi controllati nei prodotti di consumo a base di CBD. Questo renderà più facile per i fornitori responsabili produrre e fornire prodotti di consumo a base di CBD”.

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

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