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Le aziende statunitensi della cannabis fanno causa al governo federale per porre fine al proibizionismo

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Le aziende della cannabis attaccano il governo federale degli Stati Uniti
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Diverse importanti aziende e attori dell’industria della cannabis USA stanno unendo le forze per fare causa al governo federale contro quelle che ritengono politiche incostituzionali che ostacolano le loro operazioni, secondo quanto riportato da Marijuana Moment, che riporta le parole di uno dei presidenti delle aziende.

Secondo quanto riferito, la coalizione di operatori multistatali (MSO) sarà rappresentata da Boies Schiller Flexner LLP, un importante studio legale che è stato coinvolto in numerose cause federali di alto profilo.

David Boies, presidente dello studio, ha una lunga lista di clienti, tra cui il Dipartimento di Giustizia, l’ex vicepresidente Al Gore e il rovesciamento del divieto di matrimonio gay in California. La volontà di questa azienda leader di occuparsi dell’industria della cannabis sarebbe un buon indicatore del fatto che ritiene che la questione sia valida.

Le aziende coinvolte nella discussione sono Ascend Wellness Holdings, Curaleaf, TerrAscend e l’American Trade Association of Cannabis and Hemp (ATACH), tra le altre.

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2 denunce mirate

L’obiettivo è quello di presentare due denunce alla corte distrettuale federale “entro i prossimi due mesi”.

Una delle cause riguarda il divieto federale di commercio intrastatale della cannabis e mette in discussione la costituzionalità del Controlled Substances Act (CSA). I querelanti sosterranno, tra l’altro, che le passate decisioni dei tribunali riguardanti l’autorità del governo federale sul commercio intrastatale, compresa la fungibilità, non dovrebbero applicarsi alle società di cannabis che operano in mercati legali statali altamente regolamentati.

La seconda causa si concentrerà su un codice dell’Internal Revenue Service (IRS), noto come 280E, che impedisce alle aziende produttrici di cannabis di richiedere deduzioni fiscali federali perché presumibilmente trafficano in una sostanza controllata.

Le implicazioni della risoluzione di questo problema dell’IRS potrebbero essere retroattive, il che significa che le imprese di cannabis a cui sono stati negati gli sgravi fiscali federali potrebbero teoricamente modificare le loro precedenti dichiarazioni dei redditi e ricevere deduzioni risalenti a diversi anni prima.

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C’è ancora strada da fare

Per ora, secondo quanto riferito, la MSO sta cercando di fornire le risorse finanziarie per portare il caso in tribunale, nella speranza che possa arrivare alla Corte Suprema se il Congresso non agisce prima per porre fine al divieto.

Le cause potrebbero essere intentate in Illinois, uno stato americano in cui la cannabis è legale e la base normativa intorno alla cannabis è forte ed efficace

La tempistica di questa sfida legale non è tuttavia casuale. La leadership del Senato si oppone per 6 volte consecutive al SAFE Banking Act approvato dalla Camera dei Rappresentanti.

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

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