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Torna la repressione dei consumatori di cannabis in Tunisia

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Giro di vite sulla cannabis in Tunisia
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I consumatori di cannabis in Tunisia si trovano coinvolti in una nuova ondata di repressione che ricorda i giorni autoritari del regime di Ben Ali. Attivisti e difensori dei diritti umani sono allarmati per l’intensificazione delle tattiche dello Stato di polizia sotto il presidente Kais Saied, che ha fatto della lotta al consumo e al traffico di droga una pietra miliare dell’agenda della sua amministrazione.

La campagna di repressione

Secondo Nawaat, un blog collettivo tunisino indipendente, i consumatori tunisini di cannabis sono sottoposti a un giro di vite senza precedenti, un misto di arresti arbitrari e violazioni dei diritti fondamentali. Nawres Zoghbi Douzi, dell’Alleanza per la Sicurezza e le Libertà (ASL), conferma che i consumatori di cannabis sono presi di mira indipendentemente dal loro status sociale. Anche il possesso di piccole quantità di cannabis può portare all’incarcerazione in base alla draconiana Legge 52, promulgata durante l’era di Ben Ali.

Questi arresti sono accompagnati da abusi di polizia, con perquisizioni e retate arbitrarie che diventano comuni. Douzi insiste sulla necessità di una rappresentanza legale durante la detenzione da parte della polizia per evitare ulteriori aggressioni e violazioni dei diritti. Inoltre, le disposizioni della Legge 52 relative alle pene minime contribuiscono alla condizione di chi è accusato ingiustamente, spesso senza un giusto processo.

Giovani sacrificati: Il costo umano

La repressione colpisce in modo sproporzionato i giovani, che devono affrontare la detenzione preventiva e la dura realtà della vita carceraria. Nonostante le promesse di un futuro più luminoso, le politiche del presidente Saied sembrano ignorare la situazione dei giovani, un segmento sempre più coinvolto nella rete degli arresti per droga. La prevalenza del consumo di cannabis tra i giovani tunisini è aumentata, dimostrando il fallimento delle attuali strategie per affrontare le cause alla radice dei problemi legati alla droga.

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I sostenitori della depenalizzazione del consumo di cannabis sostengono che potrebbe alleggerire la pressione sul sistema legale e minare le reti di droga illecita. Wael Zarrouk e il dottor Nabil Ben Salah sostengono la necessità di un approccio sfumato e sottolineano l’importanza del controllo di qualità e dell’accesso al trattamento delle dipendenze.

Mentre la Tunisia è alle prese con le complessità della politica sulle droghe, le voci che chiedono un cambiamento sono sempre più emarginate. La paura e la repressione mettono a tacere il dissenso, esacerbando i problemi sociali e di salute pubblica posti dal consumo di droga.

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

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