Un giocatore di basket americano rischia la pena di morte in Indonesia per dolci alla cannabis

Jarred Shaw, un giocatore di basket americano affetto dal malattia di Crohn, è stato in carcere per sei mesi in una prigione di Giacarta dopo essere stato arrestato per aver importato caramelle alla cannabis in Indonesia, un Paese noto per le sue dure leggi antidroga.

Il 35enne, che ha giocato nel Prawira Bandung, rischia la pena di morte o l’ergastolo per quello che descrive come un mezzo per alleviare il suo dolore cronico.

“Quello che loro considerano una droga, io lo considero una medicina”

In un’intervista al Guardian dalla sua cella, Jarred Shaw ha spiegato di aver usato la cannabis per soffrire i sintomi del morbo di Crohn, una malattia infiammatoria intestinale incurabile

“Uso la cannabis come medicina. Soffro del morbo di Crohn, che è incurabile, e nessun altro farmaco oltre alla cannabis può alleviare il mio dolore allo stomaco”, ha detto.

Il pacco che ha portato al suo arresto conteneva 132 caramelle alla cannabis, del peso di circa 869 grammi e del valore di circa 400 dollari. Le autorità indonesiane lo hanno accusato di possesso di quasi un chilo di cannabis, cifra che include i componenti non cannabici delle caramelle.

“Si comportano come se fossi un grande spacciatore”, ha detto Shaw. “Perché avrei dovuto portare qui questi dolci per venderli? Erano per uso personale”

Dalla gloria del basket all’isolamento in carcere

Originario di Dallas, Texas, Shaw faceva parte della squadra del Prawira Bandung che ha vinto il campionato della Indonesian Basketball League (IBL) nel 2023. Durante l’off-season, ha vissuto in Thailandia, dove le leggi sulla cannabis sono molto più permissive.

Avendo sperimentato dolorose ricadute quando non aveva accesso alla cannabis nelle stagioni precedenti, Shaw dice di aver commesso l’errore di importare prodotti commestibili per gestire i suoi sintomi.

“Ho fatto un errore stupido”, ha ammesso. “Ma quell’errore non dovrebbe giustificare la pena di morte o una lunga pena detentiva”

Shaw è stato arrestato lo scorso maggio quando la polizia indonesiana ha intercettato il pacco a casa sua. Da allora è detenuto in un carcere di Giacarta, in attesa di comparire in tribunale. Ha dichiarato ai giornalisti che i primi due mesi di detenzione sono stati “il periodo peggiore” della sua vita, aggiungendo di essersi sentito “impotente e solo”.

Dopo l’arresto, Shaw è stato licenziato dal suo club e bandito definitivamente dal campionato indonesiano. Da allora ha lanciato una campagna di raccolta fondi che ha permesso di raccogliere più di 10.000 euro per coprire le spese legali.

Pene severe per la legge indonesiana sulle droghe

In Indonesia vigono alcune tra le più severe legislazioni sulle droghe del mondo, dove anche piccole quantità di narcotici possono portare alla pena di morte. Più di 500 persone, tra cui quasi 100 stranieri, sono attualmente nel braccio della morte, soprattutto per reati legati alla droga.

Ronald Sipayung, capo della polizia dell’aeroporto Soekarno-Hatta, ha dichiarato che le autorità stanno “proseguendo le indagini per smantellare la rete internazionale di narcotrafficanti che si cela dietro questo caso e prevenire il traffico”.

Shaw insiste che non aveva intenzione di distribuire i dolci ad altri, nonostante la polizia abbia intercettato dei messaggi che suggerivano che li avrebbe condivisi con i suoi compagni di squadra.

“È solo una differenza di cultura”, ha detto. “Quello che loro considerano una droga, io lo considero una medicina”

Un caso che attira l’attenzione internazionale

L’ambasciata statunitense a Giacarta ha confermato di essere a conoscenza del caso, ma ha rifiutato di commentare. Gli osservatori hanno paragonato la situazione di Shaw a quella di altri americani detenuti all’estero per reati legati alla cannabis, come Marc Fogel, un insegnante arrestato in Russia per possesso di cannabis terapeutica e successivamente definito “detenuto ingiustamente”, o Brittney Griner, la star della WNBA incarcerata in Russia per possesso di cannabis prima di essere rilasciata in seguito a trattative diplomatiche.

Non è chiaro se il caso di Shaw riceverà un’attenzione simile da parte del governo statunitense. Per ora, rimane in una posizione legale incerta: un atleta professionista che rischia la pena più estrema per una pratica medica che, in molte parti del mondo, sta diventando sempre più accettata.

“Questo errore non dovrebbe giustificare la pena di morte”, ha detto. “Voglio solo tornare a casa”