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3 province marocchine autorizzate a coltivare la cannabis

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Il Consiglio di governo marocchino, riunito giovedì scorso, ha chiarito per decreto alcune disposizioni della legge 13.21 sull’uso legale della cannabis in Marocco. Il nuovo testo, che permette ancora la legalizzazione della cannabis per scopi medici e industriali, dà un’idea dei contorni di questo futuro mercato legale.

La più notevole è la delimitazione delle aree che potranno ospitare la coltivazione della cannabis. Il decreto stabilisce ora le aree in cui sarà permesso autorizzare attività legate alla coltivazione, produzione, stabilimento e sfruttamento della cannabis. Le province di Al Hoceima, Chefchaouen e Taounate, che già coltivano cannabis, sono state selezionate come primo passo, con la possibilità di aggiungere altre province a seconda dell’interesse mostrato dagli investitori nazionali e internazionali.

Oltre ad una vocazione economica, il progetto di legalizzazione marocchino ha soprattutto una vocazione sociale, in particolare per far uscire i coltivatori storici che hanno un ambiente e un clima favorevole alla coltivazione della cannabis, conoscenze ancestrali, ma lavorano per il mercato nero.

Il testo sottolinea anche che l’Agenzia nazionale di regolamentazione sarà l’organismo incaricato del rilascio delle licenze. Al fine di prevenire lo sfruttamento della cannabis legale per scopi illegali, dovrà ricevere rapporti mensili dettagliati dai licenziatari sullo stato dei semi di cannabis, delle piante e dei prodotti finiti.

Il progetto prevede anche l’istituzione di una commissione consultiva che avrà il compito di esaminare e dare il suo parere sulle domande di autorizzazione. Presieduta dal direttore generale dell’Agenzia o dal suo rappresentante, questa commissione riunirà i rappresentanti dei servizi interessati.

Il regolamento autorizza anche i ministeri dell’interno, dell’agricoltura, della sanità, del commercio e dell’industria a decidere sulla coltivazione, produzione, trasformazione, fabbricazione, trasporto ed esportazione della cannabis. Queste autorità potranno anche decidere sul contenuto di tetraidrocannabinolo delle varietà che saranno importate e coltivate.

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