Eventi

L’UNESCO mette per la prima volta la Cannabis al centro della politica culturale mondiale

Published

on

PUBBLICITÀ

Per la prima volta nella sua storia, la conferenza più importante dell’UNESCO sulle politiche culturali darà alla cannabis un posto di rilievo, segnando il centenario della sua proibizione internazionale e riflettendo la sua crescente accettazione culturale.

La Conferenza mondiale dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) sulle politiche culturali e lo sviluppo sostenibile, Mondiacult, è la più grande conferenza culturale del mondo. Accoglie le delegazioni dei 194 Stati membri e mira a definire l’agenda culturale globale per i prossimi anni.

Dal 29 settembre al 1° ottobre, durante la 25a edizione dell’evento, due contributi di organizzazioni della società civile, FAAAT (Forum Droghe Mediterraneo) e il Cannabis Embassy, chiederanno che la cannabis sia al centro delle discussioni sulla politica culturale globale mentre le Nazioni Unite preparano il quadro di sviluppo post-2030.

La FAAAT e la Cannabis Embassy hanno presentato due contributi ufficiali: un documento tecnico intitolato “Cannabis: una pianta senza confini. Una diagnosi culturale cento anni dopo il proibizionismo” e un rapporto di consultazione sul ruolo delle comunità della cannabis nel preservare il patrimonio culturale immateriale, con idee tratte da eventi tenutisi a Barcellona e Santiago del Cile.

Questa inclusione inaugurale della cannabis coincide con il centenario del riconoscimento della cannabis nella farmacopea internazionale e con la sua inclusione nella lista delle “droghe” secondo la legge del trattato. Le iniziative di Mondiacult mirano a riformulare questa legge integrando le pratiche legate alla cannabis in programmi più ampi sul patrimonio e sulla sostenibilità.

Mondiacult è il più grande raduno internazionale dedicato alla cultura, che riunisce migliaia di partecipanti che daranno forma all’agenda globale per gli anni a venire”, ha dichiarato Sébastien Béguerie, Presidente della FAAAT.

Kenzi Riboulet-Zemouli, esperto di politica internazionale sulle droghe, ha aggiunto che l’edizione 2025 rappresenta un “momento decisivo” per includere le colture legate alla cannabis nella prossima strategia di sviluppo delle Nazioni Unite.

Questo riflette una tendenza più ampia ad abbandonare la proibizione per passare al riconoscimento culturale. La FAAAT, che da oltre vent’anni si occupa di riforma della politica sulle droghe, ha svolto un ruolo chiave nella riclassificazione della cannabis da parte delle Nazioni Unite nel 2020. L’Ambasciata della Cannabis, istituita nel 2024 per unificare l’advocacy internazionale, continua questo lavoro nominando “ambasciatori della cannabis” e partecipando a forum globali.

Mondiacult riunisce ogni quattro anni migliaia di politici e operatori del settore. Mentre l’Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030 si avvicina alla conclusione, la conferenza del 2025 offre una rara opportunità di rivalutare il posto delle culture tradizionali e contemporanee della cannabis nella definizione delle politiche globali.

Click to comment

Trending

Exit mobile version