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L’Italia classifica i fiori di canapa come pianta medicinale

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Un decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali italiano pubblicato in agosto ha classificato il fiore di canapa peruso estrattivo (“canapa infiorescenza a uso estrattivo“) come pianta medicinale.

Quali conseguenze per il mercato italiano della canapa?

Secondo Giacomo Bulleri, avvocato nel consiglio dell’associazione italiana della canapa Federcanapa, le conseguenze per il settore italiano della canapa sono significative.

Da un lato, l’inclusione del fiore di canapa nella lista delle piante medicinali suggerisce che la pianta sta per essere riconosciuta come prodotto agricolo.

D’altra parte, il decreto protegge il lavoro dei coltivatori di canapa sul fiore di canapa, che non può essere considerato un narcotico se viene usato per l’estrazione. La canapa può quindi essere coltivata e lavorata non solo per scopi industriali, alimentari o cosmetici, ma anche come pianta medicinale.

Anche la coltivazione, la raccolta e la lavorazione iniziale delle piante medicinali sono considerate attività agricole. Gli agricoltori potranno sia coltivare la canapa che eseguire le prime fasi di lavorazione delle infiorescenze di canapa (defogliazione, selezione, assortimento, decorticazione, essiccazione, taglio e selezione, ottenimento di oli essenziali…) per l’estrazione nella fattoria o trasferendo le loro piante a terzi.

Quindi, se le infiorescenze di canapa industriale “da estrazione” sono una pianta medicinale, non rientrano nell’ambito del regolamento sugli stupefacenti. Il decreto permetterà concretamente di ottenere estratti, tinture ma anche oli essenziali e terpeni, dalle infiorescenze di canapa industriale secondo il regolamento italiano del settore delle piante medicinali ed erboristiche.

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