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La Germania abbatterà la Linea Maginot sulla cannabis?

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Legalizzazione della cannabis in Germania
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Il Bundesrat, la camera alta composta dai rappresentanti dei 16 Länder tedeschi, esaminerà oggi (22 marzo) la CanG, la legge che aprirebbe la strada alla legalizzazione della cannabis in Germania, approvata il mese scorso dal Bundestag. Sebbene il Bundesrat non possa più bloccare la legge, ma solo ritardarla, sembra emergere una maggioranza a favore della legalizzazione, alla luce di alcune concessioni fatte dallo Stato federale. Quali potrebbero essere le conseguenze per il resto d’Europa?

Cosa c’è nella normativa tedesca sulla cannabis?

La regolamentazione tedesca della cannabis avverrà in due fasi.

Se il Bundesrat darà la sua approvazione il 22 marzo, il possesso e la coltivazione domestica diventeranno legali dal 1° aprile. I Cannabis Club, centinaia dei quali sono già stati creati, potranno iniziare a operare dal 1° luglio. La cannabis non sarà più soggetta alla legge tedesca sull’oppio, ma si applicheranno regole severe.

Ad esempio, diventerà legale fumare negli spazi pubblici, ma resterà vietato nelle aree pedonali tra le 7 e le 20 e nel raggio di 100 metri da scuole e asili.

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Ai giovani tra i 18 e i 21 anni si applicano regole diverse: possono tenere a casa un massimo di 30 grammi di cannabis e acquistare un massimo di 30 grammi al mese in un club. Questa cannabis non deve contenere più del 10% di THC, mentre non ci sono limiti per i membri più anziani dei club. Non è consentito diventare membri di più di un club, che sarà riservato ai residenti tedeschi.

La seconda fase, l’introduzione della vendita al dettaglio della cannabis, verrà dopo e sarà soggetta a un accordo con l’Europa che la Germania spera per il momento di cercare.

Concessioni fatte ai Länder

Il governo federale tedesco ha fatto importanti concessioni per dissuadere i Länder dal chiedere la creazione di un comitato di mediazione all’interno del Bundesrat per affrontare le preoccupazioni sulla legislazione sulla cannabis. Per rispondere a queste preoccupazioni è stato pubblicato un “protocollo di dichiarazione” che include impegni come la garanzia di un finanziamento continuo di sei milioni di euro per la prevenzione della cannabis oltre il 2024 e lo stanziamento di 20 milioni di euro per un centro di prevenzione, che supera i piani precedenti.

Per placare le preoccupazioni sui Cannabis Club, il governo propone di ridurre la frequenza annuale delle ispezioni a “ispezioni regolari” e di escludere le grandi aree di coltivazione per evitare che queste associazioni diventino operatori commerciali. Inoltre, verrebbe proibito l’outsourcing di alcune attività a partner contrattuali.

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Nonostante queste concessioni, il governo federale intende mantenere la remissione retroattiva delle sentenze, che obbliga le autorità giudiziarie a riesaminare i casi in cui le sentenze relative alla cannabis non sono state eseguite. Questo ha sollevato preoccupazioni sul potenziale sovraccarico del sistema giudiziario, con il timore di richieste di risarcimento in caso di ritardi nei procedimenti.

La decisione di utilizzare un comitato di mediazione rimane incerta, con Sassonia, Bassa Sassonia, Brema, Berlino e Assia che propendono per l’astensione. Sebbene alcuni Stati abbiano espresso l’intenzione di coinvolgere il comitato, la probabilità che la maggioranza lo sostenga è diminuita dalla dichiarazione protocollare del governo federale.

Di conseguenza, la legalizzazione parziale della cannabis in Germania potrebbe andare avanti come previsto il 1° aprile.

Effetto domino per l’Europa?

Se la Germania legalizza definitivamente la cannabis, la sua decisione porterà a un cambiamento nell’atteggiamento europeo verso il consumo di cannabis?

La legalizzazione creerà di fatto nuove opportunità economiche legate ai club. Anche se l’industria della cannabis sarà in gran parte assente, essa conta sull’espansione del settore della cannabis terapeutica per ottenere un punto d’appoggio più solido. Questo dovrebbe portare alla creazione di posti di lavoro e di entrate fiscali per la Germania, il che potrebbe incoraggiare altri Paesi europei, in particolare quelli che stanno affrontando difficoltà economiche, a considerare politiche simili per trarre vantaggio da un mercato della cannabis in piena espansione.

La decisione della Germania potrebbe anche aumentare la pressione su altri Paesi europei affinché armonizzino le loro leggi sulla cannabis o almeno ne prendano in considerazione una riforma. Questa pressione potrebbe essere particolarmente sentita nei Paesi dell’UE in cui i cittadini e i responsabili politici sono già favorevoli alla legalizzazione o alla depenalizzazione della cannabis, come Belgio, Spagna e Paesi Bassi.

La legalizzazione della cannabis in Germania potrebbe portare a una competizione tra i Paesi europei per attrarre imprese e investimenti legati alla cannabis, con una conseguente corsa alla creazione di quadri normativi favorevoli. D’altro canto, potrebbe anche incoraggiare la cooperazione tra i Paesi per risolvere i problemi transfrontalieri legati al commercio della cannabis, come il contrabbando e le incongruenze normative.

Non va trascurato l’impatto sul discorso della politica sulle droghe. La legalizzazione in Germania potrebbe innalzare il livello del discorso sulla politica delle droghe a livello europeo, stimolando discussioni sull’efficacia del proibizionismo rispetto alla regolamentazione, sulle strategie di riduzione dei danni e sugli approcci di salute pubblica al consumo di droga. Ciò potrebbe aprire la strada a politiche sulle droghe più progressiste in tutta Europa, sfidando la predominanza di approcci punitivi.

Infine, se la Germania riuscirà ad attuare la legalizzazione della cannabis e a ottenere risultati positivi in termini di salute pubblica, sicurezza ed economia, altri Paesi europei potrebbero seguirne l’esempio. Il risultato potrebbe essere un effetto domino, con altri Paesi che opterebbero per la legalizzazione o la depenalizzazione, ridisegnando il panorama delle politiche sulle droghe in Europa.

E porre fine a una Linea Maginot che non ha mai impedito la produzione, la vendita e il consumo di cannabis, ma che incoraggia il traffico e la commercializzazione di prodotti di scarsa qualità?

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

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