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La Spagna raggiunge un accordo sulla futura regolamentazione della canapa all’1% di THC

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Cannabis light in Spagna
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In assenza di un accordo per una regolamentazione immediata della cannabis light in Spagna, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) è riuscito a far approvare al Congresso un’iniziativa che apre la porta a una futura regolamentazione della cannabis con meno dell’1% di THC.

Anche se l’obiettivo iniziale è stato notevolmente ridotto, l’iniziativa fornirà un quadro chiaro per “la produzione, la commercializzazione e il consumo di prodotti” derivati dall’intera pianta di canapa in Spagna.

Regolamentare finalmente la canapa CBD in Spagna

Il testo finale dovrà regolare tutti gli aspetti che riguardano le attività del ciclo produttivo della cannabis non psicoattiva, così come la legislazione regionale sull’agricoltura, sviluppando più precisamente le linee guida europee per la coltivazione della canapa industriale.

Secondo Lucía Muñoz, deputata UP citata da Europa Press, “vietare questa cannabis non stupefacente equivale a vietare la birra analcolica e danneggia la competitività dell’agricoltura spagnola”

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Il testo adottato dal Congresso avvia il lavoro di definizione di un quadro chiaro.

Chiede di “progredire nella promozione della regolamentazione della canapa industriale per dare certezza giuridica alla produzione, alla commercializzazione e al consumo dei prodotti da essa derivati, nel rispetto delle competenze delle regioni autonome e del principio di sussidiarietà in termini di protezione della sicurezza pubblica, della salute e dell’agricoltura”.

Chiede inoltre all’Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari “di indicare la posizione esistente e le possibili conseguenze del mancato rispetto della sentenza della CGUE del 19 novembre 2020” – nota in Francia come caso Kanavape – relativa alle eccezioni sul mercato della canapa, che consentono la commercializzazione di tutte le parti della canapa.

E da qui, il testo concordato chiede di “stabilire in una futura regolamentazione della canapa industriale la limitazione della percentuale di THC che garantisca l’assenza di effetti stupefacenti, nonché una maggiore resa delle colture e la loro sostenibilità in conformità con il Patto Verde Europeo; il che, se non fatto, ci costringerebbe a operare in questo mercato con un chiaro svantaggio rispetto ad altri Paesi intorno a noi”.

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Si chiede inoltre di “chiarire la piena competenza delle autorità agricole competenti per la coltivazione della canapa e, in particolare, per il trattamento delle dichiarazioni relative alla coltivazione della canapa a fini industriali e orticoli”.

Aggiunge che non si tratterà solo dei suoi usi industriali, “ma anche della produzione e del commercio di tutte le parti della pianta di canapa, comprese le sommità fiorite senza effetti stupefacenti, per la commercializzazione o per l’estrazione dei suoi cannabinoidi non stupefacenti come il CBD”.

Infine, invita il governo spagnolo ad “armonizzare il processo di ispezione, controllo e analisi della coltivazione di prodotti derivati dalla canapa da parte delle autorità competenti” e a “prestare attenzione ai progressi compiuti a livello europeo per attuare diligentemente un quadro giuridico su tutti gli alimenti derivati dalla canapa, compresi quelli contenenti CBD e altri cannabinoidi che non hanno effetti stupefacenti, tenendo conto, se del caso, del processo di autorizzazione per i nuovi alimenti“.

Aurélien ha creato Newsweed nel 2015. Particolarmente interessato ai regolamenti internazionali e ai diversi mercati della cannabis, ha anche una vasta conoscenza della pianta e dei suoi usi.

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