La Repubblica Ceca chiede la legalizzazione della cannabis in Europa

I coordinatori europei delle droghe si sono incontrati la scorsa settimana a Praga. Il rappresentante ceco ha chiesto uno “sforzo collettivo” da parte dei 27 per regolamentare i mercati della cannabis medica e ricreativa.

“Speriamo che si tratti di uno sforzo coordinato [per regolamentare il mercato della cannabis]. È impossibile non parlarne a livello europeo. Il proibizionismo non si è dimostrato abbastanza efficace; dobbiamo cercare altri modelli di controllo. Un mercato controllato è forse l’unica soluzione possibile“, ha dichiarato il coordinatore nazionale ceco per la lotta alla droga Jindřich Vobořil.

Ha anche annunciato il suo desiderio di regolamentare rigorosamente il mercato ceco della cannabis. Mentre la cannabis a scopo ricreativo non è consentita nella Repubblica Ceca, il possesso e la coltivazione domestica sono stati depenalizzati dal 2010, ma sono ancora punibili come reato civile per uso pubblico.

Vobořil sta quindi preparando una proposta per legalizzare la cannabis nella Repubblica Ceca, che intende presentare entro la fine dell’anno. “Sono contento che non siamo soli nell’UE”, ha dichiarato Vobořil.

In particolare, ha sottolineato i piani di Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi, che stanno attualmente avviando una regolamentazione della cannabis legale. Al contrario, alcuni Stati, come la Francia e la Svezia, sono contrari a qualsiasi regolamentazione.

I principali esperti di politiche sulle droghe hanno partecipato all’evento di Praga. Secondo Michel Kazatchkine della Commissione Mondiale per la Politica sulle Droghe, l’UE dovrebbe rimuovere la cannabis dalla lista delle sostanze proibite.

“Sono più di dieci anni che cerchiamo di farlo. Ci sono molte complicazioni legali. Ma credo che ci sarà un cambiamento di comprensione in Europa e nel mondo, e che ci sarà un mercato regolamentato per la cannabis”, ha dichiarato Kazatchkine citato dall’agenzia di stampa ceca.

Ha aggiunto che grazie alla presidenza ceca dell’UE, il dibattito sul mercato regolamentato sta raggiungendo anche un “livello politico”