L’Agence nationale de réglementation des activités relatives au cannabis (ANRAC) ha dato il via libera alla coltivazione della Beldia, una varietà di cannabis endemica del Marocco.
Riconosciuta per le sue caratteristiche uniche e le sue proprietà terapeutiche, la Beldia è molto promettente per le applicazioni industriali, in particolare nei settori cosmetico e farmaceutico. Secondo Le360, l’autorizzazione dell’ANRAC apre la strada alla coltivazione legale, segnando il passaggio dalle pratiche clandestine alla produzione regolamentata.
Un’iniziativa visionaria
Guidata dal veterano esperto di cannabis Abdellatif Adbib, l’iniziativa di coltivare la Beldia conferma l’impegno della regione a sfruttare il potenziale della pianta in modo responsabile preservando la storia vegetale della regione.
Adbib, con la sua cooperativa agricola Kétama, sta guidando gli sforzi per migliorare le prospettive economiche e i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali. L’iniziativa è anche un modo per uscire dalla dipendenza dalle sementi straniere, che hanno portato alla scomparsa delle varietà locali, inizialmente meno produttive ma meno avide di acqua.
“La varietà “Beldia”, specifica del Marocco, può avere lo status di coltura legale per uso industriale. La sua coltivazione potrebbe quindi aiutare i coltivatori a migliorare il loro tenore di vita e a beneficiare l’economia dell’intera regione”, spiega.
L’autorizzazione concessa dall’ANRAC permetterà di fornire un quadro giuridico per la coltivazione della Beldia a fini industriali e medicinali, con l’obiettivo non celato di migliorare il tenore di vita degli agricoltori. Trenta agricoltori hanno già aderito alla cooperativa.
La creazione di centri dedicati alla coltivazione, alla raccolta e alla lavorazione del Beldia sarà soggetta a condizioni rigorose, e la sua diffusione dipende dai risultati dei test e delle analisi biologiche, spiega Le360.
Per un’industria della cannabis regolamentata
Mentre il Marocco cerca di posizionarsi come attore chiave nel mercato globale della cannabis, l’arrivo di varietà locali è di fondamentale importanza, sia per i coltivatori sia per i potenziali sbocchi terapeutici che la Beldia sarà in grado di offrire. Sebbene per il momento il suo uso rimanga industriale e medico, è ovvio che, in caso di legalizzazione, la Beldia potrebbe riconquistare alcune delle sue ex aree di coltivazione.
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