La cannabis può trattare l’assenza di orgasmo? Il dibattito si apre negli Stati Uniti

Almeno quattro stati americani stanno considerando di aggiungere il disturbo orgasmico femminile (FOD) ai requisiti per la cannabis terapeutica. I sostenitori fanno riferimento a un crescente numero di ricerche che dimostrano che la cannabis può migliorare significativamente la frequenza, la facilità e la soddisfazione dell’orgasmo in chi soffre di FOD.

Cosa sappiamo sull’orgasmo e la cannabis?

Il Female Orgasm Research Institute, un’organizzazione no-profit guidata da Suzanne Mulvehill, sta lavorando in diverse parti degli Stati Uniti per riconoscere formalmente i benefici che la cannabis può offrire.

Secondo Mulvehill, il 41% delle donne nel mondo soffre di anorgasmia. L’anno scorso ha presentato una petizione per aggiungere il disturbo all’elenco delle condizioni qualificanti dell’Ohio.

Sessuologa clinica, Mulvehill si basa su ricerche che risalgono agli anni ’70 e che sono state supportate da studi più recenti che indicano che l’uso di cannabis prima del sesso può aumentare la probabilità di orgasmi o orgasmi multipli, alleviare le difficoltà dell’orgasmo e aumentare la soddisfazione, tra gli altri benefici.

“Le donne con FOD hanno più problemi di salute mentale, prendono più farmaci”, ha detto Mulvehill in un’intervista a Marijuana Moment. “Soffrono maggiormente di ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico e una storia di abusi sessuali. Non si tratta solo di piacere, ma di un diritto umano.

“È una condizione medica che merita un trattamento medico”, ha aggiunto.

Gli Stati americani iniziano il dibattito

Quattro stati americani stanno quindi considerando di rendere il disturbo orgasmico una patologia da trattare con la cannabis. L’Ohio è il più avanzato. Lo State Medical Board ha annunciato che il disturbo orgasmico, come il disturbo dello spettro autistico, sarà soggetto a revisione da parte di esperti e a consultazione pubblica, in seguito alle petizioni presentate.

Altrove, i regolatori dell’Illinois si incontreranno sulla questione il mese prossimo, così come il New Mexico e il Connecticut.